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lunedì 11 marzo 2013

DIGITAL BROKER FOR CHILDREN CONSEGNA GLI AIUTI 2012

Il programma di solidarietà sociale 2012 di Digital Broker si è concluso con la consegna degli aiuti effettuata dal presidente di Digital Broker for Children ai rappresentati della associazione cambogiana Respect for Children  (nostra partner) nella prima decade di febbraio.
Il presidente Righi si è recato personalmente in Cambogia (a proprie spese) per visionare gli effetti del progetto sostenuto da Digital Broker e per incontrare i bambini che beneficiano dei nostri aiuti.
Il progetto, sviluppato assieme a Respect for Children , consiste principalmente nel sostenere l’attività educativa, ricreativa, alimentare e sanitaria di una ludo-biblioteca in un quartiere particolarmente povero di Phnom Penh (la capitale), allargato, per i soli aspetti sanitari e alimentari, alle ludo-biblioteche della medesima associazione in Neak Loeung  e Shianoukville.

L’attività delle ludo-biblioteche corrisponde all’obiettivo di favorire l’accesso all’educazione di gruppi di bambini con pressanti problemi famigliari, scolastici e sanitari. Lo scopo è di alleviare la pesante pressione sociale ai bambini, attuare programmi formativi e creativi e insegnare loro a riconoscere i segnali ed i comportamenti degli adulti che potrebbero corrispondere all’abuso e allo sfruttamento sessuale. L’abitudine alla socialità e la formazione ricevuta nella ludo-biblioteca porta una gioia, altrimenti preclusa, ai giovani coinvolti che li stimolerà a costruire e difendere l’idea di un futuro positivo ed a intraprendere un percorso da protagonisti attivi nella loro vita e attività adulta.
Nelle ludo-biblioteche, oltre a seguire i bambini nelle attività scolastiche ordinarie, vengono fatte letture di testi, attività di recitazione, canto, danza e attività sportive. Inoltre, viene fornito a tutti il pasto di mezzogiorno ed è attivo un programma di controllo sanitario permanente.
Le ludo-biblioteche sono allocate in posti particolarmente sensibili per il reclutamento dei bambini da avviare sulla strada dello sfruttamento sessuale o lavorativo e, per questo, particolarmente utili a contrastare il fenomeno. Neak Loeung è una cittadina  frequentatissima e di transito verso il Vietnam, resa tristemente nota al modo quando per errore (?) un bombardiere americano nel 1973 sganciò 20 tonnellate di bombe sul centro della città; Shianoukville è un luogo sul mare in forte espansione turistica con una periferia assai degradata e attratta dal flusso di nuovo denaro che corre lungo la spiaggia; Phnom Penh è il centro gravitazionale del paese che manifesta  le sue lusinghe ed i suoi miraggi a chi abita ai margini delle periferia urbana.
Abbiamo chiesto al presidente Righi le proprie impressioni riguardo alla realtà verificata sul posto.
“ Difficile dire cosa si prova al ritorno da un viaggio in Cambogia. Non un viaggio turistico, ma con finalità umanitarie dove il contatto con la popolazione nella sua vita quotidiana è profondo. Sono tutte sensazioni forti che le parole riescono difficilmente ad interpretare.
La Cambogia sta uscendo dagli orrori del genocidio perpetrato dai khmer rossi tra l’aprile 1975 ed il gennaio 1979, ma il peso di quegli anni che hanno portato a 2 milioni di morti su 9 milioni di abitanti è forte. Gli adulti di oggi sono coloro che da bambini hanno vissuto quegli anni terribili. Apparentemente cercano di rimuovere dalla loro psiche quei drammi vissuti ed in parte, credo, ci stanno riuscendo  anche perché la cultura khmer (i khmer sono la popolazione originale dell’area geografica) è antica e radicata e dà supporto alla identità e all’orgoglio di quel popolo. Ma la situazione è ancora davvero critica. Andando in Cambogia si scopre un mondo privo di certezze, senza pietà, in cui tutte le moralità si compenetrano assoggettandosi ad una unica verità: la nuda miseria lungo la catena della società degli  esclusi.
I bambini, anche se amati, devono fruttare denaro; aiutano nei campi, fanno lavoretti. E quelli che non hanno le condizioni per apportare abbastanza soldi vengono messi al servizio presso i ricchi, come vuole la tradizione, in cambio di una somma spesso irrisoria. Piccoli servitori, quasi schiavi perché lavorano tutto il giorno al servizio di qualcun altro, senza diritti, senza compensi accettabili, senza regole.”
Incredibile che ci possano essere ancora, al giorno d’oggi, situazioni come quelle che ci sta descrivendo!
“Adesso lo sguardo degli stranieri che si insinua in queste situazioni, in certi ambienti riservati e in una certa cultura locale blandamente occidentalizzata, fa emergere che tutto questo  può essere criticabile o imbarazzante anche in Cambogia. Ci sono i presupposti perché si attui un cambiamento positivo, sia dal punto di vista culturale che pratico.
Certo non aiuta questo tipo di cambiamento il comportamento di alcuni occidentali, forti dei loro denari, che si recano in quel Paese per sfruttare sessualmente i minori, i bambini. Ho visto personalmente situazioni che non posso definire solo equivoche perché di equivoco non avevano nulla se non la forma apparente: panciuti e calvi maturi europei o americani assieme a ragazzine dall’età apparente di 13-15 anni. E so che ci può essere addirittura di peggio.”
Quindi l’attività di aiuto di Digital Broker for Children in questo caso è particolarmente utile.
“Francamente, tutti i nostri interventi di solidarietà a favore dei bambini bisognosi delle aree povere nel mondo hanno affrontato  e contribuito a migliorare fattori di criticità imponenti. L’intervento di quest’anno, oltre che contribuire ad alleviare il peso della mancanza di mezzi materiali, coinvolge il lato etico e morale della convivenza umana e, forse per questo, va ancora più nel profondo e lascia nel nostro animo una nota di serenità ulteriore. Tutti quelli che direttamente o indirettamente hanno contribuito a questo intervento possono, a ragione, sentirsi migliori. Possono sentirsi tali i donatori, i clienti Digital Broker che con la loro scelta dell’operatore telefonico hanno alimentato il fondo, i dirigenti dell’Azienda che hanno deciso questa politica di solidarietà. Ma, resta tantissimo vuoto da colmare e quell’attimo di soddisfazione per ciò che è stato fatto deve ben presto lasciare il posto ai propositi di un altro impegno per fare in modo che la vita di tanti bambini possa essere migliore nel futuro.”

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